L'Rsv è una delle principali cause di ricoveri per i neonati, la maggior parte dei quali si verificano in bambini nati sani nati a termine
Nuovi dati consolidano ulteriormente il profilo di efficacia dell'anticorpo monoclonale nirsevimab sul virus respiratorio sinciziale (Rsv), che nei neonati e bambini nei primi anni di vita è la causa più comune di infezioni del tratto respiratorio inferiore, come bronchiolite e polmonite. Inoltre, l' Rsv è anche una delle principali cause di ricoveri per i neonati, la maggior parte dei quali si verificano in bambini nati sani nati a termine. Nirsevimab ha dimostrato un'efficacia del 79,5% contro le infezioni del tratto respiratorio inferiore che richiedono assistenza medica, come bronchiolite o polmonite, causate da Rsv nei bambini nati a termine o pretermine che entrano nella loro prima stagione di virus respiratorio sinciziale. L'efficacia dimostrata consiste nella riduzione del rischio relativo rispetto al placebo e deriva da un'analisi dei risultati degli studi registrativi di fase 3 MELODY e di fase 2b (prespecified pooled analysis). I campioni di sangue prelevati dai neonati a cui è stato somministrato nirsevimab presentano un numero di anticorpi neutralizzanti da RSV 50 volte superiore al giorno 151 (5 mesi dopo) rispetto alle concentrazioni presenti prima della somministrazione di una dose.
Ricerca del San Raffaele di Milano presentata a Belfast
Per casi medio-lievi, rallenterebbe il declino cognitivo del 35%
Somministrazione continua invece che multiple e brevi
"Prevalentemente, tra le forme invasive, stiamo maggiormente osservando polmoniti, anche complicate da versamento pleurico"
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Destinato ad allevatori e veterinari, ha la durata di 4 anni. Pronte 665mila dosi. Quindici i paesi coinvolti
Nei primi mesi del 2024, diversi paesi hanno segnalato aumenti sostanziali nel numero di casi di dengue importati. Si attendono numeri ancora più alti quest'anno
A ICAR 2024, dal 19 al 21 giugno a Roma, focus su hiv e altre malattie sessualmente trasmissibili
Aggiornato il simulatore, per la vecchiaia 67 anni fino al 2028
Il taglio si farà sentire per chi lascerà il lavoro dal gennaio 2025 grazie al meccanismo che adegua i criteri di calcolo dell’assegno ogni biennio sulla base delle aspettative di vita
L'équipe guidata da Antonio Bozzani, direttore della Chirurgia Vascolare del San Matteo, è la prima ad aver contribuito con l'arruolamento di due pazienti, entrambi pavesi di 72 e 85 anni
"Alcune norme rispondono parzialmente alle nostre richieste, altre sono da emendare"
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